"La democrazia è fondata sui ricordi e la storia porta
insegnamento. Anche da errori clamorosi come quello delle Fosse
Ardeatine". Queste le parole di Giacomo Vizzani, Presidente del XIII
Municipio, in occasione della commemorazione dei martiri delle Fosse Ardeatine.
74 secondi per mistificare la storia: il 24 marzo 1944 non fu un errore quando
Herbert Kappler, comandante della Gestapo di Roma, fece fucilare 335 italiani,
ma una volontà precisa di violare i diritti dell'uomo. Non potevamo aspettarci
altro da chi, poco più di un mese fa, ha partecipato alla fiaccolata
organizzata da CasaPound in ricordo delle foibe. Le torture di Via Tasso, i
rastrellamenti del Ghetto e del Quadraro, il massacro delle Fosse Ardeatine
facevano parte di un disegno ben preciso contro i diversi fronti della
Resistenza romana. Le Fosse Ardeatine non sono state un 'errore', ma l'errore
lo ha commesso Vizzani nel suo ruolo istituzionale. Hanno fatto bene i
cittadini democratici a girargli le spalle, in Piazza Capelvenere ad Acilia nel
secondo appuntamento previsto dal cerimoniale, al momento del suo discorso.
Vizzani a questo punto se n’è andato, senza proferire il discorso, mentre i
cittadini cantavano'Bella Ciao'.
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